Brexit, John Bercow contro Boris Johnson
Si decide tutto martedì notte, 3 settembre. Ultima finestra utile di lavoro per il Parlamento britannico. Non è detto che le vacanze forzate imposte alla Camera dei Comuni britannica dal premier Boris Johnson, che ha ottenuto dalla regina Elisabetta una lunga proroga della pausa estiva che precede il discorso della sovrana, abbiano luogo. Un silenziatore imposto a Westminster dal 9 settembre al 14 ottobre, la più lunga sospensione della legislatura dal 1945. E questo mentre il Regno Unito scivola verso il caos di una Brexit senza alcun accordo.
La fine non è scritta
Non è detto che accada, tuttavia, né che a condurre le danze per il divorzio ufficiale dall’Unione, con scadenza il 31 ottobre, sia l’ineffabile BoJo, con un Parlamento sospeso e impotente e, infine, non è detto neppure che il Paese esca dall’Europa.
Lo speaker della Camera John Bercow ha il pallino in mano. È vero, non può favorire nessuno, non può sbilanciarsi, non può esprimere simpatie. Questa armatura però ha una funzione: difendere, forte del suo dovere e certo del suo diritto, il Parlamento, le sue prerogative, la sua assoluta libertà di rappresentare gli interessi del Paese.
Lo Standing Order 24
Bercow potrà quindi, se questo verrà proposto, mettere ai voti uno “Standing Order 24”, che lascerebbe i membri del parlamento in seduta a Westminster e fermerebbe l’orologio della vacanza caldeggiata da Johnson. Come funziona? Di lunedì o di martedì un deputato può chiedere allo speaker uno Standing Order 24, seduta illimitata e non prorogabile. Il parlamentare ha tre minuti per cercare di convincere lo speaker che vi sono gravi e straordinarie condizioni di urgenza.
Se persuade il presidente dell’assemblea, la richiesta è messa ai voti della camera. In caso di approvazione, la mozione viene dibattuta durante una maratona il cui calendario può essere fissato solo dal Parlamento. Il testo inizierà con le parole, che equivalgono a una sirena d’allarme, “Poiché la House of Commons ha considerato la questione di (o della) ….
John Bercow, che ha saputo delle cinque settimane di chiusura del Parlamento mentre era in vacanza in Turchia con la moglie e i tre figli, richiesto di un commento, ha dichiarato con calma: “E’ un oltraggio costituzionale”. L’insolita lunghezza del periodo di sospensione (in genere pochi giorni prima del discorso della Regina) e l’enorme agenda parlamentare già predisposta gli davano il diritto di fare un commento così duro. Cui è seguito il silenzio, senza alcun parere su governo, partiti, prospettive.
La più grande trappola dal dopoguerra
Altri, in modo trasversale, si sono mossi per sventare la più grande trappola mai tesa all’Inghilterra dal dopoguerra. L’esponente conservatore Sir Oliver Letwin è il parlamentare che con colleghi liberali, indipendenti e laburisti ha già preparato con esperti interni ed esterni al parlamento il testo per estendere oltre il 31 ottobre il termine della Brexit, condizionando il calendario di Westminster.
Il gruppo dei ribelli, compresi Hilary Benn, Dominic Greive e Philip Hammond, ex ministri, non avevano impiegato molto a capire che Johnson voleva sospendere il Parlamento. Anche perché alcuni ufficiali di Whitehall, secondo l’Observer, che erano venuti a incidentalmente a conoscenza dell’alzata di ingegno dello staff di Johnson, “si erano detti inorriditi da questo scenario” e, sotto la calma estiva, qualcosa di questo scontro era arrivato ai media. Si trattava di leak un po’ sfocati nei contenuti, ma certo di non difficile interpretazione per politici di lungo corso.
Il deputato laburista Tom Watson, che si unirà alla battaglia per tenere aperta e operativa Westminster, ora ha potuto ammettere di aver fatto parte del gruppo trasversale dei ribelli e di aver lavorato a lungo con gli altri alla proposta per blindarla in termini tecnici, quanto a requisiti di urgenza ed esclusiva pertinenza parlamentare.
La parola a John Bercow
È adesso John Bercow che dovrà difendere Westminster e tenerla aperta: ha questo incarico da dieci anni, era un deputato conservatore, ma ha votato perché il Regno Unito restasse in Europa. Ha sposato un’attivista del Labour, Sally, che ha fatto televisione, una controversa e ammirata foto con lo sfondo di Westminster fissando ironicamente l’obiettivo avvolta in un lenzuolo e, soprattutto, condotto un gran lavoro come fondatrice, assieme al marito, di Ambitious for Autism, per sostenere famiglie e ragazzi che, come Oliver, uno dei loro tre figli, ha questo disordine della personalità.
Indisciplinata e intelligente, Sally si è innamorata presto di John Simon Bercow, figlio di Brenda e Charles, un conducente di taxi di famiglia ebrea arrivata dalla Romania nel Regno Unito. “Bullizzato alla scuola statale perché ebreo, brufoloso e piccoletto, Bercow – scrive Sebastian Whale – trovava sempre il modo di rimetterli a posto”. I suoi successi non hanno mai pagato pegno al tradimento o all’incoerenza. Westminster, mai così fragile, non potrebbe essere in mani migliori.
Sostieni strisciarossa.it
Strisciarossa.it è un blog di informazione e di approfondimento indipendente e gratuito. Il tuo contributo ci aiuterà a mantenerlo libero sempre dalla parte dei nostri lettori.
Puoi fare una donazione tramite Paypal:
Puoi fare una donazione con bonifico: usa questo IBAN:
IT54 N030 6909 6061 0000 0190 716 Intesa Sanpaolo Filiale Terzo Settore – Causale: io sostengo strisciarossa
Articoli correlati