Berlusconi presidente? E’ come stare su “Scherzi a parte”

Siamo su “Scherzi a parte”. C’è un gruppetto di buontemponi che si sta prendendo gioco della vanità un po’ senile di una persona anziana. L’anziano, 85 anni, è Silvio Berlusconi. E’ una figura complessa, ricchissimo e potentissimo a livello mediatico, protagonista di una lunga stagione della politica italiana dai tempi di “per fortuna che Silvio c’è”. Adesso è invecchiato, si è ammalato, ha solo una fidanzata alla volta, di 50 anni più giovane di lui, ovviamente deputata di Forza Italia. Non fa più le corna o cucù, la voce è diventata più fioca e non è più il leader indiscusso del centro destra, che lui stesso ha creato. L’età e i voti persi lo hanno indebolito e reso, forse, più moderato, dialogante, quasi rassicurante e capace, come sempre, di capriole opportuniste quando si dichiara improvvisamente favorevole al reddito di cittadinanza.

Eppure, lo scherzetto che gli stanno preparando potrebbe essere crudele: candidarlo alla Presidenza della Repubblica per farlo sognare ancora una volta. Sergio Mattarella sarà in carica fino al 31 gennaio 2022, esattamente a sette anni dal suo insediamento, come prevede la Costituzione, ma la politica italiana sembra colta alla sprovvista. Ecco – allora e di nuovo, come avvenne con Napolitano – l’ipotesi di una rielezione a tempo di Mattarella per permettere un astruso gioco d’incastro istituzionale. La “proroga” darebbe a Mario Draghi – ormai candidato in pectore a tutto e di più – il tempo per incassare ed investire, nel migliore dei modi, entro il 2023, la valanga di miliardi che l’Europa ci ha assegnato. Poi sarebbe promosso e al tempo stesso rimosso dal suo ruolo troppo ingombrante nella politica italiana.

Semi-presidenzialismo anomalo

E così, qualcuno si è inventato anche un semi-presidenzialismo, del tutto anomalo rispetto la Costituzione, giocando a Monopoli con le istituzioni. Né Mattarella né Draghi, ci stanno, ma il gioco è troppo divertente, soprattutto perché la politica italiana non sembra in grado di trovare – per il momento – una figura autorevole, seria e rispettata, che sappia unificare gli italiani. In realtà figure del genere non mancano, anche in campo femminile, ma ogni volta che si fa un nome, come quello di Marta Cartabia, accademica, giurista, già presidente della Corte Costituzionale ed ora Ministro della Giustizia, senza alcun specifico riferimento politico, c’è qualcuno che storce il naso.

Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini
Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini

Dicono che allo “scherzetto”, per riuscire, mancherebbero solo una trentina di voti, ma il “nostro” è esperto nella compravendita di parlamentari. Però ha sulle spalle un’interminabile sequela di scandali e processi, dai quali è stato assolto, prosciolto, prescritto, amnistiato, depenalizzato, archiviato. Ma è stato condannato, il 1º agosto 2013, in via definitiva, per frode fiscale, dalla Corte di Cassazione . Sarebbe significativo – a questo punto – avere in Italia un evasore fiscale come Presidente della Repubblica. Sarebbe anche un curioso biglietto da visita a livello internazionale, ma sarebbe – soprattutto – uno “scherzetto” un po’ crudele per tutti noi.