“Album”: lo sguardo di Elisa Donzelli
su quarant’anni di cambiamenti radicali
[[ sembrano come gli uccelli / che vedo da questo treno / i migranti, sparuti nelle stagioni / a gruppi inaspettati ognuno / con il proprio volo / ognuno con altri, / se nel sogno che avevi per loro / mi hai detto di osservare la scelta / non il modo del loro alzarsi (…) ]]
Una raccolta che mescola vicende private e di cronaca
Con questi versi Elisa Donzelli muove la propria raccolta “album” recentemente apparsa per l’editore Nottetempo, una raccolta dove si sommano vicende private, familiari e personali ad altre di cronaca e della più recente storia, con un impianto illustre in sottofondo, quello di Vittorio Sereni a cui Elisa Donzelli ha dedicato parte della propria ricerca, assieme ad altri autori fondamentali del nostro Novecento, da Attilio Bertolucci a Giorgio Caproni.
La questione migranti appare in questo testo nella propria complessità: l’autrice sceglie un’immagine netta, iconica come il volo degli uccelli, per definire una ricerca di libertà che suona quasi disforica tra le maglie della nostra società, e questo è il punto.
In una lettera aperta al premier Mario Draghi di pochi giorni fa il Forum Lampedusa Solidale tratta con altrettanta fermezza la questione “La prima cosa che vivere su quest’isola ci ha insegnato è che chi tenta di arrivare in Europa non è “UN” pericolo ma è “IN” pericolo”.
I migranti e la narrazione della paura
Abbiamo nel tempo pensato a tutte le vicende che giravano attorno al tema degli sbarchi, dalla disomogeneità dell’Europa alle questioni economiche, dal rapporto con gli stati nordafricani fino al ruolo delle ONG, ma in questa narrazione fatta di paura per l’altro, di nuovo a colpire è l’incapacità di comprendere che all’interno delle vicende stanno persone, persone disperate.
Ancora nella primavera scorsa, all’inizio della pandemia così dichiarava il Forum Lampedusa Solidale: “Gli arrivi dalle coste del Nord Africa, che si susseguono costantemente da mesi pur nella totale assenza delle navi delle ONG nel Mediterraneo, testimoniano in modo inoppugnabile che queste ultime non sono mai state un reale incentivo alle partenze, piuttosto esse hanno rappresentato l’unica salvezza per migliaia di persone”.
[[ (…) Guardo il video di Carola Rackete / e studio l’ormeggio del fianco, / l’eleganza sfrontata dell’approdo / prima di gettare l’ancora / senza spazio rettilineo / circolare. / So che anche tu potevi farlo, / attraccare a terra con le tue gambe / gettare con il traversino di prua / la cima ad alta fronte, pretendere / per gli angeli una scelta / la stessa partenza. ]]
Corre ancora una volta in Elisa Donzelli l’attenzione per quarant’anni di cambiamenti radicali, profondissimi, dal terrorismo all’ascesa di Forza Italia, sintesi politica di populismi libertari che hanno perfettamente rispecchiato i cambiamenti antropologici e sociali dell’intera popolazione. Se sono cambiati i modelli, i parametri, è proprio perché siamo cambiati noi nell’infinitamente piccolo e la storia scorre nello stesso vento, ed è questo che davvero va sottolineato del libro d’esordio dell’autrice: privato e complessivo si muovono assieme, ogni individuo è protagonista con la propria storia della storia complessiva ed è in grado, in piccola o in grande parte, a seconda del proprio ruolo e impegno, di cambiare la storia di altri.
L’album insomma, per usare l’immagine fotografica, può essere molto stretto ma anche molto ampio, sta a noi decidere chi coinvolgere nella foto della nostra vita, e come soprattutto. I volti che entrano nelle inquadrature che ci appartengono possono essere inquieti o sereni, sta a noi decidere cosa fare della nostra quotidianità, se aiutare chi ha bisogno, chi ha un diritto in meno di noi, o voltarci al contrario dall’altra parte. Le motivazioni possono essere molte, economiche, sociali, il disagio, la malattia o l’appartenenza a luoghi fragili, a territori in conflitto, l’essere vittime di violenze o abusi per questioni politiche o di appartenenza etnica.
Tutto viene descritto nella quotidianità di questo libro familiare che è la sommatoria di tanti album familiari, a noi il compito di strappare un sorriso sereno a ogni persona che finisce nelle nostre fotografie.
Elisa Donzelli, album, Nottetempo 2021.
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