Ma davvero qualcuno ha voglia
di far polemiche su Imagine?

Una sera alle ore 21.40 papà e mamma e due figlie di 11 e 13 anni stavano cenando in sala da pranzo. Le finestre si affacciano sull’angolo di due strade. Una delle due figlie è andata nella sua stanza un attimo. In quel momento sono iniziati gli spari. Non hanno compreso immediatamente, ma dopo qualche istante, pur non avendo mai sentito il suono degli spari di un’arma da fuoco, hanno capito. Dalla sua stanza la bimba ha visto delle luci molto forti che seguivano i rumori. I genitori hanno fatto sdraiare le bambine nella cucina lontano dalle finestre. E gli spari sono continuati per 3, 4 minuti, lunghi, implacabili, ripetitivi, e si sono cominciate a sentire le urla dei feriti, oltre a quelle di quelli che sparavano. Poi silenzio per qualche istante, un’auto fuggiva velocemente per andare ad uccidere altri, ma questo si capirà dopo. Sono arrivati i pompieri, sono arrivate le ambulanze, sono arrivati dei poliziotti, in ritardo, in grave ritardo. Dopo il silenzio, le urla, affacciati alla finestra a vedere il sangue, i morti, i feriti. Senza fare avvicinare alle finestre le bambine. A quel punto tutti hanno capito, ma non era finita, era solo una parte della notte lunghissima. Tanti ne dovevano morire ancora quella notte e i giorni successivi. Parigi, 13 novembre 2015.

Una settimana dopo, un gruppo di ragazzi e ragazze sono venuti nello stesso luogo a cantare “Imagine” di John Lennon, senza strumenti, solo con la voce. E le due ragazze che avevano sentito e visto hanno chiesto quale canzone fosse quella che cantavano, l’avevano già sentita ma non sapevano di chi fosse e perché quelle persone la cantavano.

Imagine all the people
Living life in peace
[…]
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will be as one

Da anni utilizzo le stesse frasi all’inizio in una collana di volumi dal titolo generale “Imagine Math”, pubblicati dalla più importante e potente casa editrice di libri e riviste scientifiche al mondo, la Springer – Nature. Il titolo della collana è un omaggio a John Lennon e alla mia fortunata generazione. Ma la realtà è un’altra, come ha svelato un piacevole e indimenticabile dibattito televisivo riportato nel sito della versione online di Repubblica del 6 luglio (di cui leggo solo le frasi non a pagamento per ovvio snobismo di sinistra; aggiungo che non guardo le televisioni nazionali tranne Rai News dalla famigerata creazione della soap opera sanitaria della cura contro il cancro alla fine degli anni novanta) la canzone considerata unanimemente la più bella mai scritta è una canzone marxista e comunista. Dirò solo è un’opera d’arte. FINE

 

PS:
Il 6 luglio mattina è morto Ennio Morricone. Era amico di mio padre Luciano, avevano collaborato per diverse musiche. E compose anni fa la musica originale di un film d’animazione apposta per l’occasione. Un piccolo grade omaggio a lui.